Prova di maturità #2

L’effetto fotoelettrico, che presenta oggi tante applicazioni tecnologiche, si basa su una fondamentale interpretazione teorica che ha contribuito in modo essenziale allo sviluppo della fisica contemporanea. Il candidato risponda ai seguenti quesiti e, dove è necessario effettuare calcoli, descriva i passaggi intermedi e commenti le conclusioni.

1. Relazionare sulla spiegazione teorica dell’effetto fotoelettrico proposta da Albert Einstein, confrontandola con i falliti tentativi d’interpretazione basati sulla fisica classica.

2. Dopo avere scritto e commentato le leggi che governano l’effetto fotoelettrico, proporre un esempio pratico descrivendo un’applicazione tecnologica e spiegandone il funzionamento.

3. Calcolare la lunghezza d’onda corrispondente alla frequenza di soglia per l’estrazione di fotoelettroni dal potassio, sapendo che il suo lavoro di estrazione è 2,21 eV.

4. Calcolare, in J e in eV, la massima energia cinetica e la corrispondente quantità di moto degli elettroni estratti da una superficie ricoperta di potassio irradiata con raggi ultravioletti di lunghezza d’onda λ = 248,2 nm e calcolare la corrispondente lunghezza d’onda di de Broglie.

Si ricordano i seguenti valori approssimati:
– velocità della luce: c = 3,00 · 108 m/s;
– costante di Planck: h = 6,63 · 10€-34 J·s;
– massa dell’elettrone: me = 9,11 · 10€-31 kg;
– carica dell’elettrone: e = 1,60 · 10€-19 C.

Leggi la soluzione